.::L'ORGANO FEDELI::.

L'Autore

Cenni

Scheda Tecnica

Analisi

 

 

 Concerti 

Inaugurale 2003

Ferragosto 2004

 Natale 2010

L'organo di Maiori fu costruito tre anni dopo quello della Chiesa del SS. Corpo di Gragnano, entrambi gli organi furono inaugurati da Don Lorenzo Perosi il quale eseguì anche il collaudo ufficiale. Nel collaudo Don Perosi fu affiancato da P. Ambrogio Amelli e dal maestro Ulisse Mathey organista della Basilica di Loreto. Un aspetto di grande interesse: in tutti i programmi dei concerti inaugurali degli organi di Zeno Fedeli non mancano mai brani della letteratura organistica d'oltralpe, a cominciare dall'opera principe di J.S. Bach. Fu infatti grazie alle caratteristiche tecniche dell'organo ceciliano (due tastiere, registri interi, pedaliera estesa e indipendente dal manuale, etc.) che, anche presso il più vasto pubblico, comincio a diffondersi la conoscenza delle composizioni bachiane e di altri organisti europei. Tutto questo non sarebbe mai stato possibile rimanendo "fermi" all'organo tradizionale italiano.

Con il nome di 'Riforma Ceciliana' si identifica, in Italia, quel vasto movimento che, a volte in modo traumatico, portò l'organo italiano dall'antichità alla modernità, ponendo le basi dell'attuale arte organaria. Fino al 1880, l'organo italiano ricalcava l'organo classico, il Positivo del 1700, che era stato la più alta espressione dell'arte italiana ma che aveva ormai perso lungo la strada le sue caratteristiche. Ovviamente sugli organi positivi di tradizione italiana, con pedaliera in raddoppio della tastiera e un unico manuale, era pressochè impossibile suonare letteratura organistica d’oltralpe, come ad esempio brani di J.S. Bach. Con l’organo ceciliano ( due tastiere e pedaliera indipendente) anche questa letteratura poteva arrivare al grande pubblico.

E’ da ricordare ancora che Zeno Fedeli aveva avuto autorizzazione da George William Trice, allievo di Cavaille’-Coll, ad utilizzare i suoi somiere che sfruttavano in maniera geniale l’azione della Leva Barker per la trasmissione pneumatica. L’organo della Collegiata di Santa Maria a Mare, pur utilizzando tutt'altra tecnologia, si innesta in questa tradizione di arte organaria che, proveniente dall’estero, trovò in Zeno Fedeli un grande antesignano per l’arte organaria italiana.

E’ infine da tenere presente che lo strumento risulta sicuramente, a livello nazionale, uno dei più integri tra gli organi di Zeno Fedeli superstiti a rimaneggiamenti e trasformazioni. Tutti questi elementi hanno sollecitato la comunità locale a rendere possibile il restauro conservativo che ha restituito l’organo di Zeno Fedeli nel pieno del suo originale splendore fonico e timbrico.

 

Per visite al museo della Collegiata: artis_2004@libero.it - 328 2027660 - 328 1343144